A Modena, malgrado le ripetute sollecitazioni e i suggerimenti di Coldiretti, grave ritardo nell’applicazione dei regolamenti per il contenimento dei cinghiali
La situazione della diffusione della peste suina africana (Psa) è sempre più preoccupante, sottolinea la Coldiretti in riferimento ai nuovi focolai confermati in stabilimenti di suini anche in provincia Piacenza oltre che in Lombardia (province Milano, Pavia) e Piemonte (provincia Novara).
Da tempo - ribadisce Coldiretti - stiamo denunciando una situazione di grave pericolo per le nostre aziende. Serve aumentare gli investimenti finalizzati a garantire una maggiore biosicurezza negli allevamenti. Interventi necessari per scongiurare quello che sta accadendo, ovvero l'abbattimento insensato di centinaia di animali sani perché si è trovato un cinghiale infetto a qualche chilometro di distanza. Per questo, prosegue Coldiretti, nell'ultimo mese oltre 50mila agricoltori si sono mobilitati per chiedere alle Regioni dei piani di intervento straordinario per il contenimento della fauna selvatica incontrollata, che oggi vede 2,3 milioni di cinghiali assediare le campagne e le città, con gravi danni per gli agricoltori, per i cittadini e per gli automobilisti. Serve ora intervenire con urgenza con un piano di contenimento dettagliato.
Purtroppo nella nostra provincia – denuncia Coldiretti Modena – a fronte di una situazione che si fa di giorno in giorno più critica, si registra da parte di chi ne ha il potere un’inerzia nell’applicazione dei regolamenti esistenti (emanati dalla Regione Emilia Romagna e dalla Provincia) che, messi in pratica, permetterebbero un’efficace contenimento dei cinghiali. Coldiretti ha proposto e ottenuto l’approvazione della legge che consente l’autodifesa, permettendo agli agricoltori autorizzati di difendere non solo i propri campi ma anche, con eventuale delega, quelli di altri su tutto il territorio provinciale. In provincia di Modena – continua Coldiretti – manca la seria volontà di rendere operativi i mezzi a disposizione degli agricoltori, che traggono reddito dal prodotto dei campi, mentre sembrano prevalere gli interessi di chi nella presenza dei cinghiali trova solo l’occasione per un momento di divertimento. Gli agricoltori sono esasperati – dichiara Coldiretti Modena – per questo è necessario intervenire con urgenza per trovare soluzioni definitive e immediate per eradicare i cinghiali dal territorio, aiutare le imprese e difendere una filiera produttiva di vitale importanza per la nostra provincia.
Interventi, conclude Coldiretti, che se non tempestivi rischiano che la Psa si diffonda in maniera ancora più capillare mettendo in ginocchio un comparto chiave del nostro agroalimentare come quello suinicolo, già sofferente per gli indennizzi ancora non arrivati e con la necessità di avere le risorse necessarie a coprire i danni subiti con i blocchi sanitari.